Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa di Epiro

La Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa di Epiro, con il presente vuole rendere edotti tutti coloro che volessero presentare domanda di ammissione nell'Ordine Equestre dell'Aquila di Epiro di contattare gentilmente il seguente indirizzo di posta elettronica: ordineaquiladiepiro@libero.it
Sperando di avere fatto opera gradita, la Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa di Epiro, coglie l'occasione per porgere cordiali e cavallereschi saluti.

sabato 23 aprile 2011

Rispondiamo a varie domande che ci pervengono da chi legge i nostri blog.

1)Come si chiama il Principe di Santa Sofia?
Il suo nome è Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia.

2)E' il suo vero nome o è uno pseudonimo?
E' il nome vero e chiunque lo può verificare presso l' Ufficio anagrafe del Comune di residenza o presso la locale parrocchia consultando il registro dei battesimi.

3) Come è diventato Principe di Santa Sofia?
Per abdicazione a suo favore di S.A.R. il Principe Alessandro d'Epiro, nipote della Regina Geraldina di Albania.

4) In che anno?
L'Atto di abdicazione è del 25 Marzo 2001 ed è stato dato in New Orleans, città ove il Principe Alessandro risiedeva. Successivamente l’atto è stato asseverato presso il Tribunale di Torino il 10 Settembre 2001 con protocollo 11950. Si può liberamente consultare il registro di protocollo presso gli uffici del tribunale.

5) Cosa prevede l'atto?
Il Principe Alessandro con esso attribuì in modo pieno ed irrevocabile al successore ed ai suoi discendenti in perpetuo, ogni sua sovrana prerogativa: la capacità di conferire onorificenze cavalleresche, di nobilitare, di fondare accademie e di istituire anche ex novo ordini cavallereschi e distinzioni onorifiche.

6) E' vero che il Principe è Capo temporale di una piccola Chiesa ortodossa?
Sì, della Santa Chiesa Ortodossa d'Epiro. Per notizie su questa Chiesa si può consultare ZENIT, Agenzia di stampa della Santa Sede, agenzia del 12 Aprile 2002, archivio in lingua inglese 0004/ZE000412.

7) E' vero che l'Epiro è stato indipendente?
Sì, il 17 Febbraio 1914 l’Epiro del Nord, che le potenze europee avevano attribuito a tavolino all' appena nato stato albanese, divenuto indipendente dalla Turchia nel 1913 per le pressioni internazionali esercitate dagli allora Impero Austro-Ungarico e Regno d’Italia, proclamò ad Argirocastro la propria indipendenza. Le due nazioni europee, interessate ad un’espansione nei Balcani, avevano fermamente voluto l’indipendenza albanese, certe di poter esercitare sul nuovo piccolo stato la propria influenza, ma nel complesso lavoro di definizione delle frontiere con la vicina Grecia, all’Albania fu attribuito l’Epiro del Nord, terra culturalmente greca, nonché abitata da greco-ortodossi i quali, non gradendo di passare dalla dominazione musulmana turca a quella musulmana albanese, ritennero opportuno staccarsi dalla Albania.

8) Chi riconobbe l'indipendenza dell'Epiro?
L' indipendenza fu riconosciuta con il Protocollo di Corfù, siglato il 5 Maggio 1914 dai rappresentanti d’Italia, Austria-Ungheria, Regno Unito, Francia, Germania, Russia, Albania e Governo rivoluzionario del Nord Epiro.

9) Dove si può leggere il testo del Protocollo?
In “Trattati e Convenzioni fra il Regno d’Italia e gli altri Stati”, volume 23, edito dal Ministero degli Affari Esteri italiano.

10) Esiste un testo che spieghi come si è arrivati dall' indipendenza del 1914 al Principe Alessandro e da lui al Suo attuale successore?
Sì, si può consultare: Olga Nassis, tesi di laurea "L’Epiro diviso e la minoranza greca d’Albania". Relatore Chiarissimo Prof. Marcello Saija. Università degli Studi di Messina, facoltà di Scienze politiche, anno accademico 2002-2003. La Dottoressa Nassis, italiana di padre epirota, si è recata in Grecia a compiere le sue ricerche ed ha avuto modo di parlare con esponenti greco-epiroti, che le hanno fornito parte della documentazione utilizzata.La tesi è di libera consultazione. Oppure si può consultare l' articolo di MICHELE RALLO: I “Regni-meteora” nell’Europa Orientale durante le guerre mondiali (rivista “Storia del Novecento”, anno V, n. 89, settembre 2008); è consultabile anche su INTERNET ivi http://www.europaorientale.net/sez2grecia_epiro.htm

11) Quando l'Epiro ha perso la propria indipendenza?
Nel 1916, dette vicende sono spiegate nei due testi sopraindicati.

12) Il Principe Alessandro era a capo di un Governo in esilio, ma può un Governo in esilio sopravvivere per molti decenni dopo che il paese che rappresenta ha perso la sua indipendenza?
Varie volte nella storia, di fronte ad un’invasione straniera o ad un rivolgimento politico, un Governo legittimo si è recato all’estero per poter continuare ad operare: citiamo a titolo di esempio il caso assai simile del Governo polacco che, nel 1939, quando la Polonia fu invasa su fronti opposti dai tedeschi e dai sovietici, si recò in esilio a Londra e rimase attivo dal 1939 al 1990, essendosi successi in quei cinquantuno anni ben sei Presidenti (dal 21 Luglio 1956 all’8 Aprile 1972, fra il secondo ed il terzo presidente del Governo in esilio, vi fu un periodo in cui al vertice vi fu, in luogo di un Presidente, il Consiglio dei Tre) e quindici Primi Ministri. A tale proposito si legga
Michael Subritzky-Kusza, History of the Polish Government (in Exile) (1939-1990), Three Feathers Publishing, New Zealand, 1996. Esiste oggi, poi, il caso del Governo del Tibet in esilio presieduto dal Dalai Lama.

13) Che poteri ha un Governo in esilio?
La Corte d’Appello di Parigi, nel 1983, ha riconosciuto in modo inequivocabile la legittimità degli atti dei Governi in esilio ed ha sentenziato: “Un Governo in esilio non perde il proprio diritto di fare nomine, di conferire Ordini cavallereschi, di mantenere la propria Autorità per quanto può essere fatto, e trasmette la propria Legittimità, secondo il Diritto Internazionale, ai successivi Capi di Stato”. Cour d’Appel, Palais de Justice, Paris, 1983. Sentenza riportata in Michael Subritzky-Kusza, History of the Polish Government (in Exile), cit.
14) Oggi esiste ancora un Governo d'Epiro in esilio?
La trasmissione dei poteri da Alessandro d'Epiro a Davide di Santa Sofia è avvenuta in un ambito che potremmo definire monarchico-costituzionale, infatti l'atto di abdicazione è intestato Alessandro d'Epiro ed il Governo in esilio, ma il 28 Ottobre 2003 il Santo Sinodo del Patriarcato di Albania ed Epiro in esilio, oltre a riconoscere solennemente il Principe Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia gli attribuì, con chiaro intento ideologico, il titolo di Paraspondolos, che in greco significa Gran Principe. Si tratta di un titolo bizantino e la decisione del Santo Sinodo di attribuire al Principe tale titolo è stata di certo una scelta ultraconservatrice, ma è stato pure un modo per riaffermare implicitamente la grecità dell’Epiro, grecità da leggersi in continuità con l’Impero di Costantinopoli. Il documento canonico prosegue poi riconoscendo al Principe una serie di privilegi liturgici: citazione del suo nome nelle preghiere litaniche, diritto di sedersi, durante le divine liturgie della S. Chiesa Ortodossa d’Albania ed Epiro in esilio, nell’iconostasi, facoltà di benedire il popolo con la croce manuale, facoltà di portare la “dalmatica reale” e la croce pettorale. Il Santo Sinodo ha cioè deciso di marcare la sacralità del Principe in chiave autocratica, per cui il Principe ha di conseguenza deciso di sciogliere il Governo in esilio e di assumere in sè tutti i poteri come voluto dalla Chiesa ortodossa.
15) Perchè questa scelta?
E’ evidente che il Santo Sinodo, con tale riconoscimento canonico, ha voluto implicitamente riconoscere il Principe come tale per Grazia di Dio; la scelta compiuta è stata quella di sganciarlo da riferimenti “costituzionali” per farne un autocrate, di modo che esso non fosse subordinato ai movimenti politici degli esuli. Perché? Perché i differenti movimenti politici, E.P.O., OMONOIA, N.E.A., non sempre hanno perseguito obiettivi comuni, non tutti sono monarchici e, nel caso dell’E.P.O., tale associazione è stata addirittura tacciata di terrorismo. Elevare il Principe al di sopra dei movimenti ha significato farne il custode dei diritti e delle memorie dell’Epiro del Nord per sempre, ha significato farne il simbolo eterno ed immutabile dell’ Epiro e, quand’anche l’Epiro del Nord non dovesse mai più risorgere come Stato, il Principe canonicamente riconosciuto dalla Chiesa ortodossa ed i suoi successori legittimi ne incarneranno a livello simbolico la sopravvivenza ad infinitum.


16 )Dove posso trovare la storia del casato del Principe?
Nel volume Raccolta di casate e di iconografie autore Caterini Vito, 2009, Edizioni & MyBook.
17) Il Principe conferisce onorificenze cavalleresche?
Sì. Su Internet sono visionabili i blog dei due principali ordini cavallereschi conferiti.

18) E'vero che per entrare negli ordini cavallereschi si deve versare una offerta e perchè?
Tutti gli ordini cavallereschi, ma pure il Lions club, il Rotary, i partiti politici, i sindacati, chiedono una quota di ingresso che serve a vari scopi: pagare la stampa del diploma che viene inviato al cavaliere, pagare le spese postali e le varie spese di gestione degli ordini, nonchè per fare beneficenza. Però, mentre molti altri ordini chiedono poi una quota "associativa" annuale, chi entra nei nostri ordini versa una quota di ingresso una tantum.

Messaggio di Auguri


Cari cavalieri,
il Cristo che vince la morte è risorto dai morti e dona ad ognuno di noi, in questo giorno, una vita nuova. Con questa certezza liberiamoci dalle angosce della vita quotidiana, dalle miserie, dalle meschinità ed andiamo incontro al Risorto come gli Apostoli che corsero, increduli, al Sepolcro. Buona Pasqua a voi tutti.
Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia

martedì 19 aprile 2011

Martedì della Settimana Santa - Vangelo del giorno

Vangelo

 
Gv 13,21-33.36-38
Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Parola del Signore



lunedì 18 aprile 2011

Lunedì della Settimana Santa - Vangelo del Giorno

Vangelo
Gv 12,1-11
Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.


Parola del Signore

mercoledì 6 aprile 2011

Mercoledì della IV settimana di Quaresima - Vangelo del giorno.

Vangelo
Gv 5,17-30
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Parola del Signore



martedì 5 aprile 2011

Invito alle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità di Italia presso il Comune di Marino (RM)


Investitura internazionale dei Cavalieri della rosa

 
 
Il 27 ed il 28 Maggio 2011 si terrà a Weybridge nel Surrey, presso Londra, la quarta investitura internazionale dell' Ordine dei Cavalieri della Rosa; presenzieranno membri dell' Ordine provenienti da diversi paesi europei ed extaeuropei. La cerimonia sarà presieduta dal Gran Maestro Visconte Brent Spencer. Si tratta di un ordine confraternale fondato in Canada alcuni anni orsono; gli ordini confraternaili sono una particolarità dei paesi anglosassoni, ossia non si tratta di ordini cavallereschi nel senso che noi italiani attribuiamo a tale termine, ma sono associazioni cavalleresche che operano secondo il diritto dei paesi in cui sono stati fondati. Il Principe Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia ha accettato già da alcuni anni la carica di Patrono Reale dell'ordine che gli è stata offerta dal Gran Magistero. I Serenissimi Principi sono stati invitati a presenziare alla cerimonia. http://ckr-losangeleschapter.org/ckrhightcouncil.aspx

Guido Dettoni della Grazia

Fra i membri illustri dell' Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro vi è il maestro Guido Dettoni della Grazia, nato a Milano nel 1946 che produce opere d' arte innovative dalla fine degli anni Cinquanta. Alcuni anni fa il Serenissimo Principe lo nominò cavaliere per i suoi alti meriti artistici e culturali. L' opera del maestro è divulgata dalla Nesher con sede a Barcellona, vi invitiamo a visitare il nuovo sito www.nesher.org