1)Come si chiama il Principe di Santa Sofia?
Il suo nome è Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia.
2)E' il suo vero nome o è uno pseudonimo?
E' il nome vero e chiunque lo può verificare presso l' Ufficio anagrafe del Comune di residenza o presso la locale parrocchia consultando il registro dei battesimi.
3) Come è diventato Principe di Santa Sofia?
Per abdicazione a suo favore di S.A.R. il Principe Alessandro d'Epiro, nipote della Regina Geraldina di Albania.
4) In che anno?
L'Atto di abdicazione è del 25 Marzo 2001 ed è stato dato in New Orleans, città ove il Principe Alessandro risiedeva. Successivamente l’atto è stato asseverato presso il Tribunale di Torino il 10 Settembre 2001 con protocollo 11950. Si può liberamente consultare il registro di protocollo presso gli uffici del tribunale.
5) Cosa prevede l'atto?
Il Principe Alessandro con esso attribuì in modo pieno ed irrevocabile al successore ed ai suoi discendenti in perpetuo, ogni sua sovrana prerogativa: la capacità di conferire onorificenze cavalleresche, di nobilitare, di fondare accademie e di istituire anche ex novo ordini cavallereschi e distinzioni onorifiche.
6) E' vero che il Principe è Capo temporale di una piccola Chiesa ortodossa?
Sì, della Santa Chiesa Ortodossa d'Epiro. Per notizie su questa Chiesa si può consultare ZENIT, Agenzia di stampa della Santa Sede, agenzia del 12 Aprile 2002, archivio in lingua inglese 0004/ZE000412.
7) E' vero che l'Epiro è stato indipendente?
Sì, il 17 Febbraio 1914 l’Epiro del Nord, che le potenze europee avevano attribuito a tavolino all' appena nato stato albanese, divenuto indipendente dalla Turchia nel 1913 per le pressioni internazionali esercitate dagli allora Impero Austro-Ungarico e Regno d’Italia, proclamò ad Argirocastro la propria indipendenza. Le due nazioni europee, interessate ad un’espansione nei Balcani, avevano fermamente voluto l’indipendenza albanese, certe di poter esercitare sul nuovo piccolo stato la propria influenza, ma nel complesso lavoro di definizione delle frontiere con la vicina Grecia, all’Albania fu attribuito l’Epiro del Nord, terra culturalmente greca, nonché abitata da greco-ortodossi i quali, non gradendo di passare dalla dominazione musulmana turca a quella musulmana albanese, ritennero opportuno staccarsi dalla Albania.
8) Chi riconobbe l'indipendenza dell'Epiro?
L' indipendenza fu riconosciuta con il Protocollo di Corfù, siglato il 5 Maggio 1914 dai rappresentanti d’Italia, Austria-Ungheria, Regno Unito, Francia, Germania, Russia, Albania e Governo rivoluzionario del Nord Epiro.
9) Dove si può leggere il testo del Protocollo?
In “Trattati e Convenzioni fra il Regno d’Italia e gli altri Stati”, volume 23, edito dal Ministero degli Affari Esteri italiano.
10) Esiste un testo che spieghi come si è arrivati dall' indipendenza del 1914 al Principe Alessandro e da lui al Suo attuale successore?
Sì, si può consultare: Olga Nassis, tesi di laurea "L’Epiro diviso e la minoranza greca d’Albania". Relatore Chiarissimo Prof. Marcello Saija. Università degli Studi di Messina, facoltà di Scienze politiche, anno accademico 2002-2003. La Dottoressa Nassis, italiana di padre epirota, si è recata in Grecia a compiere le sue ricerche ed ha avuto modo di parlare con esponenti greco-epiroti, che le hanno fornito parte della documentazione utilizzata.La tesi è di libera consultazione. Oppure si può consultare l' articolo di MICHELE RALLO: I “Regni-meteora” nell’Europa Orientale durante le guerre mondiali (rivista “Storia del Novecento”, anno V, n. 89, settembre 2008); è consultabile anche su INTERNET ivi http://www.europaorientale.net/sez2grecia_epiro.htm
Sì, si può consultare: Olga Nassis, tesi di laurea "L’Epiro diviso e la minoranza greca d’Albania". Relatore Chiarissimo Prof. Marcello Saija. Università degli Studi di Messina, facoltà di Scienze politiche, anno accademico 2002-2003. La Dottoressa Nassis, italiana di padre epirota, si è recata in Grecia a compiere le sue ricerche ed ha avuto modo di parlare con esponenti greco-epiroti, che le hanno fornito parte della documentazione utilizzata.La tesi è di libera consultazione. Oppure si può consultare l' articolo di MICHELE RALLO: I “Regni-meteora” nell’Europa Orientale durante le guerre mondiali (rivista “Storia del Novecento”, anno V, n. 89, settembre 2008); è consultabile anche su INTERNET ivi http://www.europaorientale.net/sez2grecia_epiro.htm
11) Quando l'Epiro ha perso la propria indipendenza?
Nel 1916, dette vicende sono spiegate nei due testi sopraindicati.
12) Il Principe Alessandro era a capo di un Governo in esilio, ma può un Governo in esilio sopravvivere per molti decenni dopo che il paese che rappresenta ha perso la sua indipendenza?
Varie volte nella storia, di fronte ad un’invasione straniera o ad un rivolgimento politico, un Governo legittimo si è recato all’estero per poter continuare ad operare: citiamo a titolo di esempio il caso assai simile del Governo polacco che, nel 1939, quando la Polonia fu invasa su fronti opposti dai tedeschi e dai sovietici, si recò in esilio a Londra e rimase attivo dal 1939 al 1990, essendosi successi in quei cinquantuno anni ben sei Presidenti (dal 21 Luglio 1956 all’8 Aprile 1972, fra il secondo ed il terzo presidente del Governo in esilio, vi fu un periodo in cui al vertice vi fu, in luogo di un Presidente, il Consiglio dei Tre) e quindici Primi Ministri. A tale proposito si legga
Michael Subritzky-Kusza, History of the Polish Government (in Exile) (1939-1990), Three Feathers Publishing, New Zealand, 1996. Esiste oggi, poi, il caso del Governo del Tibet in esilio presieduto dal Dalai Lama.
13) Che poteri ha un Governo in esilio?
La Corte d’Appello di Parigi, nel 1983, ha riconosciuto in modo inequivocabile la legittimità degli atti dei Governi in esilio ed ha sentenziato: “Un Governo in esilio non perde il proprio diritto di fare nomine, di conferire Ordini cavallereschi, di mantenere la propria Autorità per quanto può essere fatto, e trasmette la propria Legittimità, secondo il Diritto Internazionale, ai successivi Capi di Stato”. Cour d’Appel, Palais de Justice, Paris, 1983. Sentenza riportata in Michael Subritzky-Kusza, History of the Polish Government (in Exile), cit.
14) Oggi esiste ancora un Governo d'Epiro in esilio?
La trasmissione dei poteri da Alessandro d'Epiro a Davide di Santa Sofia è avvenuta in un ambito che potremmo definire monarchico-costituzionale, infatti l'atto di abdicazione è intestato Alessandro d'Epiro ed il Governo in esilio, ma il 28 Ottobre 2003 il Santo Sinodo del Patriarcato di Albania ed Epiro in esilio, oltre a riconoscere solennemente il Principe Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia gli attribuì, con chiaro intento ideologico, il titolo di Paraspondolos, che in greco significa Gran Principe. Si tratta di un titolo bizantino e la decisione del Santo Sinodo di attribuire al Principe tale titolo è stata di certo una scelta ultraconservatrice, ma è stato pure un modo per riaffermare implicitamente la grecità dell’Epiro, grecità da leggersi in continuità con l’Impero di Costantinopoli. Il documento canonico prosegue poi riconoscendo al Principe una serie di privilegi liturgici: citazione del suo nome nelle preghiere litaniche, diritto di sedersi, durante le divine liturgie della S. Chiesa Ortodossa d’Albania ed Epiro in esilio, nell’iconostasi, facoltà di benedire il popolo con la croce manuale, facoltà di portare la “dalmatica reale” e la croce pettorale. Il Santo Sinodo ha cioè deciso di marcare la sacralità del Principe in chiave autocratica, per cui il Principe ha di conseguenza deciso di sciogliere il Governo in esilio e di assumere in sè tutti i poteri come voluto dalla Chiesa ortodossa.
15) Perchè questa scelta?
E’ evidente che il Santo Sinodo, con tale riconoscimento canonico, ha voluto implicitamente riconoscere il Principe come tale per Grazia di Dio; la scelta compiuta è stata quella di sganciarlo da riferimenti “costituzionali” per farne un autocrate, di modo che esso non fosse subordinato ai movimenti politici degli esuli. Perché? Perché i differenti movimenti politici, E.P.O., OMONOIA, N.E.A., non sempre hanno perseguito obiettivi comuni, non tutti sono monarchici e, nel caso dell’E.P.O., tale associazione è stata addirittura tacciata di terrorismo. Elevare il Principe al di sopra dei movimenti ha significato farne il custode dei diritti e delle memorie dell’Epiro del Nord per sempre, ha significato farne il simbolo eterno ed immutabile dell’ Epiro e, quand’anche l’Epiro del Nord non dovesse mai più risorgere come Stato, il Principe canonicamente riconosciuto dalla Chiesa ortodossa ed i suoi successori legittimi ne incarneranno a livello simbolico la sopravvivenza ad infinitum.
16 )Dove posso trovare la storia del casato del Principe?
Nel volume Raccolta di casate e di iconografie autore Caterini Vito, 2009, Edizioni & MyBook.
17) Il Principe conferisce onorificenze cavalleresche?
Sì. Su Internet sono visionabili i blog dei due principali ordini cavallereschi conferiti.
18) E'vero che per entrare negli ordini cavallereschi si deve versare una offerta e perchè?
Tutti gli ordini cavallereschi, ma pure il Lions club, il Rotary, i partiti politici, i sindacati, chiedono una quota di ingresso che serve a vari scopi: pagare la stampa del diploma che viene inviato al cavaliere, pagare le spese postali e le varie spese di gestione degli ordini, nonchè per fare beneficenza. Però, mentre molti altri ordini chiedono poi una quota "associativa" annuale, chi entra nei nostri ordini versa una quota di ingresso una tantum.